Seleziona una pagina

LA TANGENZIALE DELLA LAGA

Questo percorso è un ampio anello di circa 24 km che, partendo da Trisungo, vi permetterà di abbracciare buona parte del versante arquatano dei Monti della Laga.
Anche per via della notevole lunghezza, si presta bene ad essere percorso in mountain-bike, MA OCCORRE FARE ATTENZIONE AI SEGUENTI 2 PASSAGGI:
– Meglio evitare il breve tratto di 1,5 km tra Faete e Spelonga che, a causa dell’eccessiva pendenza, del fondo spesso bagnato e delle rocce in sporgenza, consigliamo di percorrere con la mountain-bike risalendo direttamente la SP20.
– Circa 500 m del tratto centrale che riscende da Passo il Chino a Trisungo risulta fortemente deteriorato per via dell’acqua che ha scavato un fossato lungo il percorso stesso. In questo tratto centrale è opportuno fare molta attenzione anche per via dell’acqua e delle rocce sporgenti.
In ogni caso, percorrere la discesa da Passo il Chino a Trisungo in MTB a velocità ridotta.

 

La prima parte del tracciato è il sentiero che collegava anticamente le frazioni di Trisungo e Faete.
Successivamente reso una strada carrabile, poi dismessa e abbandonata, presenta una larghezza che in alcuni tratti raggiunge i 6 metri.
L’ingresso di Trisungo si trova nella parte più alta del paese, sul lato opposto rispetto al cartello informativo #Camminarquata installato lungo la SP20 (Trisungo-Colle d’Arquata).
Imboccato qui il sentiero che sale (indicato anche da una freccia segnaletica in legno), appunto, in direzione di Faete, si incrocia una volta la SP20 e, proseguendo, si esce di nuovo sulla stessa, poco prima della Chiesa di San Matteo, giungendo a Faete nelle vicinanze del campetto sportivo.

A Faete l’ingresso del sentiero si trova nei pressi dell’antica Chiesa di San Matteo, alla destra del campetto sportivo (in MTB proseguire invece lungo la SP20): si imbocca e si attraversa un magnifico castagneto secolare che in un punto si apre con una panoramica sulla parte di Arquata capoluogo e la sua Rocca che hanno stoicamente resistito ai terribili eventi sismici.
Dopo un tratto pianeggiante, a circa metà del percorso, si giunge ad un bivio: è necessario voltare a sinistra per risalire in direzione Spelonga, affiancando magnifici muretti a secco (questo tratto di risalita, come già espresso, non risulta adatto ad essere percorso in MTB per via dell’eccessiva pendenza).

Si raggiunge Spelonga fino ad entrare nel paese, lungo la serpentina che vi condurrà fino alla Piazza principale, con la caratteristica Chiesa di Sant’Agata, per poi proseguire in direzione Est all’interno del paese, fino alla chiesetta di Sant’Emiddio.
Da qui si imbocca un sentiero che vi condurrà ad un quadrivio: proseguire nella strada centrale, che vi condurrà, seguendo la segnaletica orizzontale, fino alla Chiesa della Madonna dei Santi.
Raggiunta la Chiesa, proseguire seguendo le indicazioni delle frecce direzionali che indicano per Passo il Chino, risalendo una pista battuta che dopo circa 15 minuti si ricongiunge ad un bivio con una comoda strada brecciata, nei pressi di una fonte.
Qui occorre proseguire a sinistra sulla brecciata, continuando a salire lentamente per circa 4,5 km con la panoramica del Monte Vettore che vi accompagnerà lungo tutto il tragitto.
Si raggiunge così un parcheggio sulla sinistra con 4-5 posti auto e una piccola area pic-nic.
Da qui si prosegue affiancando la Vena “de lu Pujie” (Vena del Poggio) a sinistra: prestare molta attenzione per i prossimi 100 m in quanto gli enormi massi sporgenti incombono sopra la strada e ogni tanto qualche pietra rotola a valle.
Superata la costa, nel giro di 500 m la brecciata viene sostituita dalla terra battuta: dopo un paio di tornanti ci si trova ad una deviazione la quale, sia a destra che a sinistra, porta alla stessa uscita.
Proseguire per altri 500 m fino al Monte Comunitore (1695 m: sarete alla base della sua vetta quando vedrete una staccionata che fa da panoramica alla cornice dei Monti della Laga), da cui comincerà la discesa per 1 km verso Passo il Chino (1581 m).

Giunti a questo punto la segnaletica vi indicherà di procedere a sinistra per raggiungere, dopo 50 m, un altro bivio, dove occorre andare ancora a sinistra.
Si prosegue per questa strada in terra battuta che dopo altri 50 m entra nel bosco, caratteristica che accompagnerà tutta la discesa fino a Trisungo.

Da qui iniziano circa 8,5 km verso il basso, che possono essere distinti in 3 fasi:
– la prima parte è quella più consistente e probabilmente quella più “magica”: vi ritroverete infatti a camminare in una estesa foresta di faggi (spettacolo puro nel periodo del “foliage”);
– all’incirca a metà della discesa i faggi lasceranno il posto alla vegetazione mista, più recente, e le condizioni della strada peggioreranno, sia per via della maggiore pendenza che in particolare in un tratto di 500 m nel quale spesso il corso d’acqua ha invaso la carreggiata divorandola in parte: occorre fare molta attenzione a scendere in quanto i sassi risultano instabili (proseguire a piedi con la mountain bike);
– l’ultimo tratto, meno pendente, si aprirà con spettacolari vedute in direzione della Vallata del Tronto.
In particolare balzeranno alla vostra attenzione le stratificazioni di arenaria che caratterizzano questo versante della valle, sia sul versante destro del fiume, appartenente all’area dei Monti della Laga, che su quello prospicente sinistro, facente parte del complesso del Monte Ceresa.
Da qui di nuovo la mulattiera, in terra battuta e roccia, migliora all’altezza dei castagneti della Costa Farneto, diventando praticamente carrabile da lì in poi, fino all’arrivo a Trisungo.

In ragione della litologia della zona, potrete osservare scendendo la tipica morfologia a gradoni che contraddistingue questo paesaggio: con il loro andamento a “dente di sega”, i versanti a reggipoggio evidenziano il risultato dell’azione erosiva degli agenti atmosferici nel corso dei millenni.
L’origine e la natura geologica in arenaria dei 2 complessi dei Monti della Laga e del Monte Ceresa, infatti, è la stessa, ed è pertanto possibile osservare che le due aree sono molto simili tra loro, distinguendosi nettamente dagli adiacenti Monti Sibillini (composti prevalentemente in calcare).


Si avvisano gli escursionisti della possibilità che alcuni tratti dei sentieri non risultino talvolta adeguatamente ripuliti (specialmente per via della ricrescita della vegetazione) e/o non adeguatamente segnati. “Arquata Potest” si scusa per eventuali disagi specificando in ogni caso che NON RISPONDE DI ALCUN TIPO DI RESPONSABILITA’, che rimane in via esclusiva in capo ai singoli escursionisti e frequentatori dei sentieri in questione.

 

Tempistica: 8h 30m (a piedi)

Distanza: 24 km

Dislivello: 1043 m

Quota minima: 611 m

Quota massima: 1654 m

Sentiero n° 301+311+non assegnato

Segnaletica presente: Sì

traccia GPS

ATTIVITA’ VICINE

Trisungo   ◦  0736.809728   ◦   sito💻

Trisungo   ◦  348.6095321

Trisungo   ◦  0736.809163

Spelonga   ◦  333.3306711   ◦   fb💻

Spelonga   ◦  331.4020729   ◦   fb💻

Spelonga   ◦  328.4832520   ◦   sito💻

Trisungo   ◦  340.5894661  ◦   sito💻

Colle d’Arquata   ◦  324.7735875   ◦   fb💻

Spelonga   ◦  329.0197663  ◦   sito💻