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IL SENTIERO EUROPEO E1

Il Sentiero Europeo E1 è un sentiero a lunga percorrenza che da Capo Nord (Norvegia) attraversa Svezia, Danimarca, Germania, Svizzera e Italia per terminare, dopo circa 7000 km, a Capo Passero, in Sicilia.
Nato con l’intento di unire i popoli europei, nel nostro paese è la FIE (Federazione Italiana Escursionismo) l’ente impegnato nella realizzazione e gestione del sentiero.
L’E1 fa parte della complessa rete di percorsi europei pensata e voluta dalla European Rambler’s Association – ERA, un ambizioso progetto varato all’indomani della sua fondazione avvenuta nel 1969 e a cui la FIE ha aderito, condividendone i principi e gli scopi, tra cui la solidarietà tra i paesi europei.
Tra i comuni italiani attraversati dall’itinerario c’è anche Arquata del Tronto, di cui vengono riportate di seguito le 2 tappe (“Castelluccio-Borgo di Arquata” e “Borgo di Arquata-Accumoli”).
Il contrasto tra la crudità della distruzione nelle terre colpite dal terremoto, i paesaggi naturali mozzafiato che le circondano e l’impegno quotidiano delle sue popolazioni per restituire a questi territori la dignità che meritano è un’esperienza che lascia il segno e apre ad un mondo di riflessione che ben si inserisce all’interno della solidarietà tra popoli europei.
Colpisce il visitatore, infatti, il tenace attaccamento delle genti a queste terre montane, che offrono ancora buone possibilità di alloggio e di ristorazione con i prodotti tipici dei Monti Sibillini e della Laga. Frequentando questo itinerario, si fornisce anche un aiuto ed un incoraggiamento prezioso per le popolazioni dedite a far rinascere le attività locali in attesa della ricostruzione.

Maggiori informazioni sulle tappe del “Sentiero Europeo E1” direttamente dal sito della FIE – Federazione Italiana Escursionismo:
https://www.fieitalia.com/fie/cosa-facciamo/i-sentieri/sentieri-europei/sentiero-europeo-e1/
https://www.vmappenninocentrale.it/itinerari/sentiero-europeo-e1/

DA CASTELLUCCIO DI NORCIA A BORGO DI ARQUATA

Dalla piazza principale di Castelluccio di Norcia si imbocca la strada provinciale, lasciandoci a sinistra il paese, e iniziando la discesa.
Dopo 900m, all’altezza del tornante, abbandoniamo la strada asfaltata e prendiamo a sinistra un ripido sentiero, sempre in discesa, che costeggia una struttura recintata. Giunti alla piana, percorriamo la carrareccia ben visibile che piega a destra e continua pressoché dritta in direzione di Forca di Presta.
Procediamo per circa 1,6 km sino a incrociare la provinciale, che attraversiamo prestando attenzione. Proseguiamo poi per altri 2,5 km lungo il sentiero che continua in leggera salita, mantenendo sempre la sinistra ai bivi e senza mai arrivare sulla strada asfaltata.
Giunti a Fonte Nuova concediamoci una breve pausa e approfittiamo del fontanile e della sua acqua freschissima.
Riprendiamo ora paralleli alla SP477 che corre alla nostra sinistra, su una traccia che man mano diventa sempre più chiara. Al bivio, giriamo a sinistra per un sentiero che procede in salita (6 km) e si snoda sul fianco sinistro della valle, al lato opposto di un bosco di faggi. Giungiamo quindi alla strada provinciale in corrispondenza di un grande fontanile con abbeveratoio per gli animali.
Continuiamo in salita, sempre su asfalto, e arriviamo al valico di Forca di Presta (7,4 km) che superiamo a sinistra. Da qui, prendendo la carrareccia sulla destra, è possibile raggiungere dopo 2 km il Rifugio Belvedere, a quota 1577 m, un piacevole punto di sosta panoramico.
Proseguiamo e fatti 150 m, all’altezza di una piazzola, imbocchiamo sulla destra in discesa il sentiero 103 del CAI. La pista, piuttosto ripida, segue per un primo tratto il corso della provinciale, ma qualche metro più a valle, e dopo 500 m piega decisamente a destra, scendendo ancora di più.
percorsi 600 m, abbandoniamo il sentiero 103 e svoltiamo a sinistra su una carrareccia (km 8,8): la pendenza ora diminuisce.
Proseguiamo e, mantenendo la sinistra ai bivi incontrati, attraversiamo alcune tra le località più rinomate del parco dei Sibillini, come Fonte Cappella, Costa Gagliosa e infine Colle del Quarto che ci offre una splendida visuale del Monte Vettore. Una volta arrivati qui (km 10,4) rientriamo sulla strada provinciale e iniziamo a scendere per 500m fino ad imboccare l’evidente mulattiera che troviamo sulla sinistra. A questo punto il percorso entra nel cuore della Pineta di Pretare, tagliandola in due in direzione Est. Più avanti seguire le indicazioni della segnaletica orizzontale e verticale presenti, prendendo a destra al primo bivio e ancora a destra il meno evidente secondo bivio. Il sentiero attraversa un paio di volte la strada provinciale, ma occorre sempre mantenersi lungo la mulattiera. Una volta usciti dalla pineta, il sentiero rimane evidente anche nel tratto in cui attraversa cespugli misti a boscaglia, fino ad arrivare all’area di sosta della Vecchia Fornace per proseguire poi 800 m lungo la SP89 fino a raggiungere ed attraversare Pretare.
Appena dopo il Ristorante “Rifugio degli Alpini”, noterete sulla destra una stradina che lascia la SP89 costeggiando il parco comunale. Imboccatela, continuando a scendere.
Scendendo per un centinaio di metri lascerete sulla vostra destra alcune casette di rimessaggio e un depuratore, prima che il sentiero inizi ad entrare nel bosco alternandosi a prati.
Continuare il tragitto facendo attenzione alla segnaletica orizzontale lungo il tracciato che prosegue verso sud, superando le rovine di un antico mulino (evitare di avvicinarsi in quanto la struttura è pericolante), fra tratti di bosco e aperture sulla vallata, quasi in parallelo al Fosso della Pianella e alla SP89 che collega le frazioni.

Circa a metà del percorso vi imbatterete in Fonte Sant’Egidio, una pòlla di acqua potabile che sgorga ai piedi di un’enorme roccia a formare una grotta.
Ai piedi della stessa è stata collocata una statua dell’omonimo santo, patrono di Piedilama.
Gli abitanti di questa frazione ritenevano la fonte miracolosa ed erano pertanto soliti utilizzarne le acque per gli impacchi o per dissetare i malati.

Superata la fonte, si continua a scendere in direzione sud passando prima su una passerella che costeggia un fosso (abbastanza ricco di acque a primavera, quando occorre prestare maggiore attenzione), e poi si supera un ponticello di legno per rientrare così su Piedilama (818 m), seguendo le indicazioni della segnaletica.
Una volta superata la zona rossa di Piedilama si raggiunge nuovamente la SP89 che nell’ultimo tratto porta alla zona SAE, dove è presente un bar.

Proseguendo verso Borgo, invece, non occorre scendere fino all’area SAE bensì, una volta raggiunta la SP89, si attraversa la strada e, sul lato opposto, si risale leggermente fino ad imboccare sulla destra uno dei vicoli del paese, segnalato dalla presenza di una bandierina bianco-rossa su un palo e di una freccia in legno poco distante.
Una volta usciti dall’abitato, mantenere la destra sia al primo che al secondo bivio.
La mulattiera inizia a salire per paio di km in direzione del Colle Forcella che, una volta raggiunto, regala numerosi spunti panoramici sulle catene circostanti, con lo sguardo che spazia dal Vettore (2478 m) a nord, il re dei Sibillini, fino al Pizzo di Sevo a sud (2419 m), in direzione dei Monti della Laga.
Dopo un breve tratto pianeggiante, il tracciato inizia a scendere e, dopo un tratto privo di bosco, si rientra nello stesso finché non si giunge ad un bivio:
– andando dritto al bivio la strada scende per circa 200 metri fino ad arrivare al “Belvedere San Francesco”: uno scoglio che sorge sopra l’omonima Chiesa dedicata al patrono di Borgo, con vista panoramica su Arquata capoluogo.
– per proseguire verso Borgo, invece, occorre voltare a sinistra, continuando a scendere la costa della Pisciallonga.
Da qui la strada non è più la comoda mulattiera da trattore ma un vero e proprio tracciato nel bosco, che passa sulla sommità della Macchia di San Pietro scendendo prima lentamente, e poi in maniera più ripida fino a ricongiungersi con una strada brecciata, dove occorre voltare a sinistra e continuare a scendere.
Fatti 100 m, si raggiunge una curva a gomito a sinistra: si prosegue sulla strada principale, ignorando il percorso che appare inizialmente aperto proprio sulla curva (e in realtà è un sentiero chiuso per il Fontanile Palombini, una fonte d’acqua non potabile).
Si continua così a scendere fino al paese di Borgo (685 m), mèta della tappa, che appare sotto i vostri occhi, con ampie vedute su Arquata capoluogo (777 m).

 

DA BORGO D’ARQUATA AD ACCUMOLI

Lasciata l’area SAE di Borgo di Arquata, si risale la SP89, si prende a sinistra al primo bivio e subito si volta a destra in direzione di Camartina. Raggiunta questa frazione e oltrepassata una fonte d’acqua potabile nel cuore del paese, si prosegue per altri 350 m fino a un ponte posto sopra il Fosso di Camartina.
A questo punto l’asfalto termina e ha inizio un sentiero ben evidente che comincia a salire entrando nel bosco; percorriamolo per 500 m dominati dall’imponenza del Monte Vettore (2476 m), e al bivio rimaniamo sul sentiero svoltando a sinistra e ignoriamo il sentiero a destra (sentiero n.103) che collega Arquata del Tronto con Forca di Presta.
Proseguiamo per 1,2 Km fino all’incrocio dove andiamo dritti, in salita. Dopo circa 200 m di tratto in salita, rimaniamo sul sentiero tenendo la destra e ignoriamo il sentiero che scende a sinistra. Continuiamo per altri 500 m e proseguiamo sul nostro percorso, ignorando i due sentieri sulla sinistra. Si giunge dunque ad un bivio e seguiamo le indicazioni per Forca di Presta (E 16), prendendo il sentiero, sempre in salita, sulla sinistra.
Dopo circa 30 m dall’ultimo bivio rimaniamo sul sentiero in salita, ed evitiamo la mulattiera, in discesa, sulla sinistra.
Il sentiero si snoda in salita per circa 800 m e arrivati al bivio svoltiamo a sinistra sul sentiero che scende trasversale. Il sentiero, nel bosco misto, offre punti panoramici con vedute sulle catene montuose dei Sibillini e della Laga.
Lungo il percorso incontriamo una vecchia frana e qui lo sguardo si apre con la vista sui Monti della Laga e le frazioni di Spelonga e Faete, la Valle del Tronto e i Monti Gemelli in fondo.
Continuando lungo il sentiero, basta spostare lo sguardo in basso a sinistra per poter osservare Trisungo, lungo il fiume Tronto e più in alto la Rocca di Arquata. Circa 100m dopo la frana manteniamo la sinistra, continuando sul nostro sentiero.
Percorriamo il sentiero in discesa e alla biforcazione rimaniamo sul sentiero che scende a destra. Dopo circa 400 m incontriamo una piccola radura e vale la pena fermarsi un paio di minuti per osservare Spelonga, frazione conosciuta per la sua Festa Bella, il Monte Comunitore e Pizzo di Sevo.
Il sentiero segue per un breve tratto in pianura e nel punto manteniamo la traiettoria dritta e ignoriamo il sentiero in leggera salita sulla destra. Proseguiamo in discesa sul nostro sentiero sino ad un quadrivio dove imbocchiamo una carrareccia che scende. Proseguiamo per circa 1km sulla carrareccia, evitando le deviazioni a destra e sinistra, e dopo essere passati sotto il viadotto delle Tre Valli Umbre, intravediamo sulla sinistra il cimitero di Pescara del Tronto.
Pochi metri e raggiungiamo la vecchia Salaria (SP 89) con sulla destra il cartello “PESCARA del TRONTO”.
Continuiamo per 500m lungo la strada asfaltata, fino a raggiungere quel che resta della frazione. Quasi nulla è rimasto del paese, sprofondato a valle insieme a molti dei suoi abitanti con una terribile frana causata dal terremoto.
Procediamo sulla provinciale e poco prima del parco giochi, dove ora è stato eretto un monumento dedicato alle vittime, sulla destra troviamo una fontana con acqua freschissima.

Attraversata Pescara del Tronto, dopo circa 500 m imboccare a sinistra la brecciata evidenziata dalla freccia in legno. La strada scende e ad un certo punto, anziché proseguire sulla stessa, imboccare a destra il sentiero poco evidente che entra nel bosco, indicato dalle bandierine.
Il percorso prosegue nel bosco lungo un tracciato poco evidente che raggiunge in circa 2km il canyon detto “Vena dei Corvi” e la pianura di Campi di Sotto (da attraversare per intero seguendo i tralicci della luce). Alla fine della pianura il sentiero rientra nel bosco e risale dopo circa 300 m fino a Tufo, lasciando sulla destra meravigliosi muretti a secco.

Manteniamoci sulla strada asfaltata per 900m e dopo aver attraversato l’ultima casa sulla destra di Tufo, uno dei più piccoli paesi del comune di Arquata, giriamo a sinistra e attraversiamo il piccolo ponte sul Fosso Capodacqua. Procediamo sulla carrareccia ben evidente e ignoriamo la strada che sale sulla destra.
Dopo circa 550m dal ponte incontriamo un tornante di una strada brecciata, prendiamo la salita sulla destra e dopo 60 m rimaniamo sulla carrareccia tralasciando il sentiero a sinistra. Da qui, continuiamo a seguire la carrareccia ben evidente per 500 metri, poi prendiamo la prima deviazione a destra. Dopo altri 300 metri si giunge a un bivio e prendiamo la deviazione a destra. Il percorso in questo tratto attraversa meravigliosi castagneti con alberi secolari. Giungiamo dopo 400 metri ad un quadrivio e bisogna prestare attenzione e seguire il secondo sentiero a sinistra, lasciandoci due sentieri a destra.
Da questo punto raccomandiamo di prestare attenzione poiché numerose sono le deviazioni che incrociamo in questo tratto della tappa.  Usciamo dal castagneto per entrare dentro un bosco di querce e prendiamo il crinale in salita a destra. Manteniamo la traiettoria dritta per circa 500m e ignoriamo il sentiero in discesa sulla sinistra. Attenzione, dopo 50 m incontriamo una biforcazione e prendiamo il sentiero sulla sinistra. Dopo 110 m svoltiamo a destra sul sentiero in salita, con delle rocce a vista. Camminiamo e sulla destra incontriamo quello che rimane di una piccola “casetta” di caccia. A 160 m dall’ultimo bivio, proseguiamo sul sentiero più in salita sulla destra.
Mantenendo la dritta traiettoria e ignorando i bivi che si incontrano, continuiamo a salire per circa 300 m, sino ad incrociare il vecchio sentiero che collega Capodacqua e Accumoli. Proseguiamo a sinistra in direzione Accumoli e seguiamo questo sentiero per circa 250 m sino ad incontrare uno stretto sentiero sulla destra, indicato da una vecchia freccia di legno, che sale nel bosco di faggi. Dopo 230 m alla nostra sinistra incontriamo una serie di piccole capanne di cacciatori, ma noi proseguiamo dritti lungo il sentiero poco evidente ma segnato, ignorando la deviazione in discesa sulla sinistra. Dopo 200 m, rientriamo di nuovo nel bosco.
La traccia diventa ora più stretta con tratti esposti e bisogna procedere con prudenza visto che il versante scende rapido a valle. Dopo circa 1 km incontriamo una biforcazione: il sentiero principale va dritto, noi invece prendiamo la traccia meno evidente che sale sulla nostra destra.
Raccomandiamo di seguire sempre la segnaletica, soprattutto in questo tratto dove alcune strade collegate ai lavori di montagna potrebbero confondere. Dopo pochi metri dalla biforcazione, il sentiero diventa un “canalone”, e dopo alcune decine di metri manteniamo la sinistra e percorriamo circa 600 m in salita, al termine dei quali raggiungiamo un punto panoramico da cui possiamo ammirare il massiccio della Laga.
Manteniamo la dritta direzione e dopo 1,5 Km, in prossimità dell’Agriturismo Alta Montagna Bio, arriviamo sullo sterrato che proviene dalla località Pantani che ci porta dopo 300m, in discesa al santuario della Madonna delle Coste. Dopo una piccola sosta, riprendiamo la via e proseguendo per 1 km raggiungiamo l’area Sae di Accumoli, meta di questa tappa del sentiero E1.

Si avvisano gli escursionisti della possibilità che alcuni tratti dei sentieri non risultino talvolta adeguatamente ripuliti (specialmente per via della ricrescita della vegetazione) e/o non adeguatamente segnati. I volontari della “FIE – Federazione Italiana Escursionismo” e di “Arquata Potest” si scusano per eventuali disagi specificando in ogni caso che NON RISPONDONO DI ALCUN TIPO DI RESPONSABILITA’, che rimane in via esclusiva in capo ai singoli escursionisti e frequentatori dei sentieri in questione.

Distanza: 19 km

Dislivello: 835 m

Quota minima: 696 m

Quota massima: 1531 m  

traccia GPS Castelluccio - Borgo d'Arquata

Distanza: 19 km

Dislivello: 445 m

Quota minima: 690 m

Quota massima:  1135 m

traccia GPS Borgo d'Arquata - Accumoli

ATTIVITA’ VICINE

Pretare   ◦   347.0875331   ◦   fb💻

Borgo   ◦  349.5243960

Borgo   ◦  333.3269594

Piedilama   ◦  389.7975081

Borgo   ◦  349.3704083 (pernottamento in autogestione)

Trisungo   ◦  340.5894661  ◦   sito💻

Spelonga   ◦  329.0197663  ◦   sito💻

Illica   ◦  349.2616678   ◦   sito💻

Grisciano   ◦  328.4052893  ◦   sito💻

Accumoli   ◦  347.5133299  ◦   sito💻